Session Ale, la birra dei lavoratori

Le Session Ale appartengono alla famiglia delle birre ad alta fermentazione e sono caratterizzate da una bevuta molto facile e un tasso alcolemico basso ed accessibile. Si presentano con tonalità che varia dall’oro al ramato con una schiuma particolarmente persistente.

Nonostante il nome si riferisca ad una categoria di birre molto ampia, le Ale per l’appunto, negli ultimi anni la tendenza è quella di identificare le Session Ale con uno stile di birra tendenzialmente luppolato, che va a fondersi quasi completamente con quello quello delle Sessio Ipa.
Una Session Ale infatti presenta una base amara e secca, e un aroma prevalentemente caratterizzato dal luppolo, che regala una intensità olfattiva molto consistente.

Il malto in questa birra gioca quindi il ruolo di equilibratore e dona il corpo necessario per evitare quella sensazione di “aquosità” in bocca e ammorbidire i sentori del luppolo.
I profili aromatici possono essere tra i più svariati, dal fruttato al tropicale fino all'erbaceo, ottenuti ormai quasi nella totalità dei casi soprattutto grazie a tecniche di dry hopping.

Attraverso un corpo morbido e una carbonatazione media disegna una bevuta decisamente allegra e rinfrescante, grazie anche alla tipica gradazione alcolica che difficilmente oltrepassa i 5%vol.

Ma come mai queste birre hanno preso il nome di Session?

Come spesso succede nell’ universo brassicolo non è certa la provenienza dei termini che ne caratterizzano il linguaggio, tuttavia si ritiene che il nome sia nato in Inghilterra durante il periodo della Prima Guerra Mondiale.
In questo periodo la forte spinta dell’industria bellica costringeva gli operai a turni di lavoro lunghi e spossanti per intensificare la produzione e consentire l’approvvigionamento di armi alle truppe impegnate al fronte. L’unica concessione che veniva fatta agli operai e quindi quella di prendersi delle pause, chiamate appunto Session, e concedersi del riposo assieme ad una buona birra; questa doveva essere però necessariamente molto leggera e rinfrescante per consentire agli operai di tornare comunque al lavoro nell’arco di poche ore.

Da quel momento in poi quindi l’aggetivo Session fu esteso a tutte quelle birre che erano caratterizzate da una facile bevuta e un basso tenore alcolico, indipendentemente dallo stile originario di appartenenza.

 

 

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